Treviso, Palazzo Bomben, 20 gennaio – 25 marzo 2007
Memoriae causa, ovvero, per preservare la memoria.
È questo il titolo che Carlo Scarpa assegnò al volume, stampato in duecento copie nel 1977 per illustrare, con un’accurata selezione di fotografie, il complesso Monumentale Brion attraverso il suo punto di vista; ed è il titolo cui si ispira il percorso espositivo che inaugura il 20 gennaio 2007 a Palazzo Bomben di Treviso, volto a portare un ulteriore contributo alla conoscenza di Carlo Scarpa attraverso una ricostruzione, in parte storica e in parte emozionale, della storia della Tomba Brion, l’opera conclusiva, che meglio di ogni altra esprime la “poetica” architettonica scarpiana.
Un’opera che costituisce un documento imprescindibile per lo studio dell’ampio e complesso contributo che Scarpa ha dato all’architettura del Ventesimo secolo, a cui egli dedicò dieci anni di intenso lavoro, fra il 1969 e il 1978, anno della sua prematura scomparsa avvenuta in seguito ad una caduta a Sendai in Giappone.
Il progetto espositivo, a cura di Fondazione Benetton iniziative culturali, è stato realizzato grazie al prezioso apporto scientifico dell’architetto Guido Pietropoli.
INIZIATIVE COLLATERALI
Nell’occasione sarà allestita a Palazzo Bomben un’area adibita alla visione di materiali video provenienti da Rai Teche e alla consultazione di libri dedicati all’opera scarpiana e all’opera architettonica in generale.
Lo spazio sarà animato da una serie di attività collaterali: incontri letterari, proiezioni di documentari e iniziative didattiche.
Contestualmente all’iniziativa di Palazzo Bomben, il Centro Carlo Scarpa, situato presso l’Archivio di Stato di Treviso, proporrà, in un’ideale messa a sistema delle rispettive risorse, un’esposizione di una ricca selezione di disegni della Tomba Brion di Carlo Scarpa, provenienti dal fondo che nel 2001 la Darc (Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea) ha acquisito dal figlio Tobia.
LA MOSTRA
E’ lo sguardo dello stesso Carlo Scarpa sulla sua opera a fare da premessa all’esposizione.
Una prospettiva unica e inedita del complesso monumentale di Altivole, perché sceglie come “punto focale” il punto di vista dell’architetto, attraverso 18 immagini raccolte in Memoriae Causa, che Scarpa selezionò per descrivere il proprio lavoro, fra una serie di fotografie realizzate da Enrico Renai e da Guido Pietropoli, il suo più stretto collaboratore nella realizzazione dell’opera.
Il percorso espositivo si dipana attraverso una serie di memorie. Momenti rievocati da documenti, testimonianze storiche, filmati, che accompagnano il visitatore nella comprensione delle motivazioni e del processo creativo che guidarono Scarpa nella realizzazione del complesso monumentale Brion, l’ultimo progetto intrapreso dall’architetto, la tomba di famiglia commissionatagli nel 1969 da Onorina Brion.
La poetica scarpiana viene restituita attraverso la narrazione di varie fasi del progetto con disegni, oggetti-dettagli dell’opera, riprese cinematografiche del complesso.
L’esposizione di Palazzo Bomben raccoglie e presenta le memorie, le esperienze vissute da coloro che, in modo diverso, furono coinvolti nella realizzazione dell’opera.
Tra le testimonianze troviamo quelle della committenza: Ennio Brion; delle maestranze (il capocantiere, lo stuccatore, il falegname e molti altri artigiani che lavorarono con Scarpa all’opera); e del figlio di Carlo Scarpa, Tobia.
L’esposizione presenta una selezione dei 200 fogli di lavoro di Carlo Scarpa, di proprietà di Luigi Bratti, titolare della impresa incaricata di realizzare la struttura in calcestruzzo, rinvenuti in occasione dell’intervista all’anziano geometra.
Si tratta di copie-cantiere dei progetti, schizzi su agliolina, eliocopie, annotazioni, veline, che si aggiungono ai disegni del fondo Anfodillo e a quelli conservati dal Centro Carlo Scarpa di Treviso, contribuendo a comprendere il work in progress alla base della realizzazione del complesso Brion e l‘intensità del dialogo che Scarpa tesseva con i suoi più stretti collaboratori.
Nel percorso espositivo trova una collocazione privilegiata il modellino in ebano del complesso monumentale, realizzato in occasione della presentazione del progetto al Comune di Altivole, e donato nel 1974 da Carlo Scarpa al RIBA, British Architectural Library di Londra, in occasione della mostra “Carlo Scarpa, Architetto poeta”. Un prestito significativo poiché segna il ritorno in Italia del modellino dopo oltre trent’anni.
Tra i contributi audio-video si potrà accedere per la prima volta alla registrazione di due conferenze, tenute da Scarpa, di cui finora si conoscevano solo le trascrizioni. Si tratta di estratti video della conferenza del 1976 all’accademia di Belle Arti di Vienna sul tema “Può l’architettura essere poesia?”; e della registrazione audio della conferenza “Mille cipressi” del 1978 a Madrid, la più ampia lezione pubblica tenuta da Scarpa sulla tomba Brion.
A integrazione del percorso espositivo verrà proiettato, nell’Auditorium, il documentario realizzato da Riccardo De Cal, in cui sono confluiti i materiali presenti in mostra, articolati in un suggestivo racconto cinematografico del complesso monumentale di Altivole ripreso nell’arco di un’intera giornata e descritto attraverso il lento mutare delle luci e delle ombre.
Riccardo De Cal, architetto trevigiano, da tempo impegnato nell’indagine delle potenzialità espressive del documentario, con risultati sanciti da numerosi riconoscimenti. Tra gli ultimi, i primi premi conseguiti all’Asolo Art Film Festival e alla quinta edizione del Festival Internazionale del Cinema d’arte, premio “Le Mura d’oro” di Bergamo.
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